L’adolescenza è un periodo di profonde trasformazioni fisiche, cognitive ed emotive. Durante questa fase, come anche in infanzia ed in età adulta, gli individui possono sperimentare un’identità di genere che non corrisponde al loro sesso assegnato alla nascita.
Questo fenomeno, noto come “incongruenza di genere in adolescenza”, è un argomento di crescente interesse per i professionisti che lavorano con adolescenti. In questo articolo, tratto da Erikson – Mondo psicologia, scritto da Stefano Eleuteri e Beatrice Di Lazzari verrà esplorata l’incongruenza di genere in adolescenza, evidenziando gli effetti sul benessere dei giovani e le possibili strategie di supporto.
Che cos’è la disforia di genere
La Disforia di Genere (DG) in adolescenza è definita come la sofferenza che deriva dall’incongruenza tra il sesso assegnato alla nascita e l’identità di genere. Attualmente, è presente come categoria diagnostica sia nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5; 2013) sia nella Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-11; OMS, 2022). Tale condizione viene considerata dal DSM-5 ancora come un disturbo mentale, mentre dall’ICD11 è stata tolta dal capitolo dei disturbi mentali (per evitare lo stigma a essi associato) e assegnata a un nuovo capitolo dedicato alle condizioni relative alla salute sessuale; essa rimane nel manuale diagnostico in quanto permangono delle rilevanti esigenze di cura e di salute che possono essere meglio soddisfatte, secondo gli estensori del manuale, se tale condizione continua a essere codificata nel manuale diagnostico stesso.
Quali sono le cause della disforia di genere
Le cause della Disforia di Genere in adolescenza non sono ancora completamente comprese. Gli studi suggeriscono che diversi fattori potrebbero contribuire a questa esperienza. Alcuni fattori biologici, come l’esposizione a ormoni prenatali, potrebbero influenzare lo sviluppo dell’identità di genere. Inoltre, fattori psicologici, sociali e culturali, come l’ambiente familiare, le aspettative di genere e la socializzazione di genere, possono anche giocare un ruolo significativo nell’incongruenza di genere in adolescenza. È evidente che nessuno di questi fattori può essere considerato isolatamente, ma è probabile che sia l’interazione tra di essi a influenzare lo sviluppo della Disforia di Genere. Tali teorie sono oggi considerate obsolete o sono state integrate in modelli eziologici più complessi, riconoscendo l’importanza di molteplici fattori nel determinare questa condizione.
L’impatto sul benessere emotivo e psicologico
Questo fenomeno può avere un impatto significativo sul benessere emotivo e psicologico dei giovani. Gli adolescenti affetti da Disforia di Genere sono identificati come un gruppo che presenta maggiore vulnerabilità sia dal punto di vista psicologico che sociale, e sono spesso caratterizzati da problemi psicologici interni come ansia, depressione, pensieri suicidi, tentativi di suicidio e autolesionismo (Spack et al., 2013). In aggiunta a ciò, possono manifestare una scarsa fiducia in se stessi, una bassa valutazione di sé, un isolamento sociale e possono diventare vittime di bullismo omotransfobico sia da parte dei loro coetanei che degli adulti (Fisher et al., 2014). In particolare, le patologie psicologiche associate al Disturbo Depressivo Maggiore sembrano iniziare o intensificarsi proprio durante l’inizio della pubertà, quando gli adolescenti devono affrontare i cambiamenti del loro corpo in una direzione non desiderata (Hembree, et al., 2017). È fondamentale che i professionisti che lavorano con adolescenti siano consapevoli di questi effetti e offrano un adeguato sostegno.
Alcune strategie per sostenere gli adolescenti che vivono l’incongruenza di genere
Fornire supporto appropriato agli adolescenti che vivono l’incongruenza di genere è essenziale per il loro benessere e la loro crescita. Ecco alcune strategie che i professionisti possono adottare:
- Creare un ambiente sicuro e inclusivo: fornire uno spazio accogliente, rispettoso e privo di giudizio in cui poter esplorare e discutere la propria identità di genere.
- Educare se stessi e gli altri: aggiornarsi sulle questioni legate all’identità di genere e condividere queste conoscenze con i colleghi, i genitori e gli adolescenti stessi.
- Offrire sostegno psicologico: mettere a disposizione consulenza e terapia per aiutare i giovani ad affrontare le sfide associate all’incongruenza di genere, inclusi problemi di autostima e depressione.
- Coinvolgere la famiglia: coinvolgere i genitori e i familiari nell’assistenza e nel supporto dell’adolescente, fornendo loro risorse informative e creando spazi di dialogo aperto.
È essenziale creare ambienti sicuri e inclusivi in cui gli adolescenti possano esplorare e comprendere la propria identità di genere. Il sostegno psicologico e l’educazione delle famiglie e della comunità sono fondamentali per garantire il benessere dei giovani.
Avendo oggi a disposizione, spesso in modo incontrollato internet, per gli adolescenti il cyber diventa un luogo pericolo.
La violenza di genere online è un fenomeno diffuso, che coinvolge molti bambini e ragazzi. Per promuovere una maggiore consapevolezza sul tema fra adolescenti e giovani, ma anche fra genitori e insegnanti, l’Unicef ha lanciato Play Safe, un’applicazione educativa disponibile gratuitamente su Google Play e App Store in italiano, greco, inglese, farsi e francese.
«La violenza di genere online – si legge nel sito dell’Unicef – è un fenomeno che desta sempre maggiori preoccupazioni in Italia, con circa 800 casi di violenza sul web registrati ogni anno dalla Polizia Postale solo nel 2023. In particolare, nonostante il lieve calo di casi di adescamento online, si conferma il coinvolgimento di minorenni di età compresa tra i 10 e i 13 anni. In oltre 200 casi la fascia dei preadolescenti è stata coinvolta in interazioni sessuali online. Secondo una recente indagine dell’Unicef, inoltre, circa il 37% tra bambini e giovani è esposto a messaggi di odio e il 34% a immagini violente. Tra i casi più comuni: la diffusione non consensuale di contenuti sessuali, controllo di dispositivi digitali, minacce e stalking cibernetico».
L’app offre un gioco educativo articolato in tre livelli, che aiuta adolescenti e giovani a riconoscere e reagire alla violenza di genere online, sensibilizzando sui temi del consenso, delle relazioni sane e dei confini personali. Il primo gioco presenta scenari di violenza di genere online, proponendo diverse opzioni su come potrebbe svilupparsi la storia; il secondo è un gioco ad anagrammi, in cui bisogna individuare la terminologia corretta legata a forme di violenza di genere online; il terzo, infine, è un gioco a risposta multipla che sonda la conoscenza delle diverse forme del fenomeno. Ogni livello fornisce istruzioni dettagliate e alla fine del gioco si totalizzano i punti. L’app prevede inoltre la possibilità di informarsi sui servizi di supporto in Italia.
Inoltre a disposizione c’è anche la app YOUPOL della polizia di stato che permette di inviare segnalazioni, anche in forma anonima, con la possibilità di allegare video, audio, immagini e testo. L’applicazione nasce nel 2017 per segnalare episodi di spaccio di droga e bullismo, per essere poi implementata anche con la possibilità di segnalare episodi di violenza domestica.
Inoltre vi segnaliamo questo progetto utile a 360 gradi sia per i ragazzi, per i genitori ma anche tutti i professionisti alla ricerca di libri che trattino questi argomentazioni:
Il progetto libri corposi è dedicato a corpi emozioni desideri vissuti… bambine e bambini, ragazzi e ragazze, persone e persone! Bibliografie ragionate di libri che offrono la possibilità di vivere tramite una narrazione qualcosa di cui non si ha esperienza diretta o consapevolezza ma che esiste nella vita reale; oppure qualcosa che si ha la necessità di rielaborare, scoprire, di leggere per sentirlo proprio e condiviso; o ancora per nutrire un immaginario sia personale sia collettivo. La lettura offre un terreno fertile di idee, di suggestioni, di esperienze empatiche. I libri letti insieme creano occasioni di crescita e formazione, momenti speciali di inclusione per ogni persona di qualsiasi età e forma, nonché occasioni per confrontarsi e re-inventare ruoli e desideri fuori dagli stereotipi.
Per richiedere la bibliografia scrivere a:
Alessandra Quaglia, bibliotecaria (alessandra.quaglia@gmail.com)
Sara Bouchard, Professional Gestalt Counselor (info@sarabouchard.it)